Prevenzione per la riproduzione della "zanzara tigre".
Attività 2009: importanti novità nel sito della ASL 2 Umbria
La cosiddetta “zanzara tigre” è un insetto di origine asiatica che si diffonde durante la stagione calda. Caratterizzata da colore nero ed anelli bianchi sulle zampe, con una linea longitudinale bianca sul dorso. Punge soprattutto nelle ore diurne e all’aperto, predilige gli arti inferiori, causando bolle e gonfiori pruriginosi, talvolta dolore. Depone le sue uova a secco (non nell’acqua) sui bordi interni dei recipienti. Le uova si schiudono solo quando sono sommerse completamente dall’acqua; in cinque o sei giorni, le larve, si trasformano in insetti adulti. Le uova deposte in autunno, se coperte dall’acqua, possono sopravvivere durante l’inverno; schiudendosi nella successiva primavera. Per limitarne la proliferazione basterà attenersi ad alcune semplici norme comportamentali:
non abbandonare contenitori come ad esempio copertoni, lattine, bottiglie, catini che possano raccogliere acqua piovana; nei cortili e/o terrazzi svuotare l’acqua dai sottovasi o in alternativa riempirli con sabbia da lettiera per gatti; chiudere con coperchi o coperture rigide che impediscano il ristagno d’acqua sulle vasche di cemento, bidoni e fusti per l’irrigazione degli orti; nei giardini e nei cortili pulire e trattare i tombini con larvicidi una volta al mese, nel periodo compreso da aprile ad ottobre, nelle vasche ornamentali mettere dei pesci rossi. La presenza della “zanzara tigre” è costantemente monitorata dagli organi sanitari preposti, perché portatrice di diverse patologie quali ad esempio encefaliti, febbre gialla.
In caso di puntura è opportuno disinfettare la ferita ed applicarvi impacchi con ghiaccio, rivolgendosi, se è il caso, ad un presidio medico.